Non si è mai pronti ad accettare una diagnosi di autismo, soprattutto quando riguarda il piccolo di casa. Eppure, Lucia aveva capito quasi subito che qualcosa in Christian, il suo bambino, non andava. “Aveva poco più di 5 mesi e non mi guardava mai negli occhi… il mio istinto di mamma mi diceva che c’era un problema, ma tutti continuavano a ripetermi che ero solo troppo ansiosa” racconta Lucia.
Quando poi ha purtroppo la conferma alle sue paure, inizia per la famiglia una quotidianità fatta di sfide “Anche una cosa semplice come vestirsi o giocare diventavano momenti complessi, ma l’incontro con L’abilità è stato come togliere una benda dagli occhi, finalmente potevamo comunicare con nostro figlio, trovare un modo per farlo”.
La quotidianità è così tornata a popolarsi di piccole cose come poter andare a mangiare una pizza tutti insieme, fare la spesa al supermercato, vivere un momento di tranquillità. È come se L’abilità mi avesse dato una chiave per aprire il mondo di Christian”. Grazie ad un’agenda visiva, oggi Lucia può scandire le giornate di suo figlio: è importante che il bambino stabilisca un ordine delle cose e delle attività e sappia esattamente l’ordine di tutte le azioni da fare, dal vestirsi alle uscite con mamma e papà. “Abbiamo completamente rivisto gli ambienti della casa, la sua cameretta: ogni cosa ha il suo contenitore contrassegnato dall’immagine corrispondente, tutto ha un ordine preciso per poter orientare Christian”.
Certo, non è stata una strada facile, anche perché spesso la presa in carico immediata di un bambino con disturbo dello spettro autistico richiede tempi lunghissimi e liste di attesa a volte di oltre due anni.
È invece fondamentale iniziare un percorso da molto piccoli anche per poter supportare le famiglie fin dai primi passi di una scoperta così devastante. “Con l’equipe di L’abilità io mi sono sempre sentita a casa, libera di parlare dei problemi più quotidiani, ma soprattutto finalmente mi sono sentita capita e, perché no, “protetta”… l’aspetto umano è fondamentale in questi casi”.
La prossima sfida di Christian sarà l’inizio della scuola, un capitolo tutto nuovo “Fin dall’asilo abbiamo avuto problemi, le maestre ci hanno sempre dato feedback molto duri, diciamo che nessuno aveva i mezzi per gestire al meglio la situazione. Per fortuna sapere che oggi L’abilità può supportarci in questa nuova fase mi fa sentire più sicura… finalmente vedo un futuro possibile anche per il mio bambino”.
Per un bambino con autismo è necessario avere spazi adeguatamente attrezzati per favorire lo sviluppo del corpo e della relazione nel gioco e nel movimento.
Per questo nel centro Le piccole case sono previste attività motorie e di rilassamento per aiutare a costruire una percezione del corpo armonica e positiva.
Per un bambino con autismo è necessario che la famiglia possa contare sul supporto di operatori esperti in collegamento tra loro.
Per questo nel centro Le piccole case si dedicano molte ore alla preparazione e alla programmazione delle attività, agli incontri con i genitori, con gli insegnanti, i servizi socio-sanitari per un confronto continuo sugli obiettivi e sulla quotidianità.