Le Piccole Case

Cosa accade quando la diagnosi di autismo arriva in una famiglia?

La situazione in Italia e in Lombardia e le problematiche di un percorso ancora pieno di ostacoli.

Facciamo un po' di chiarezza

Come definito dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza il disturbo dello spettro autistico è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente nel bambino sono quelle relative all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare e al gioco.

Il disturbo dello spettro autistico è una disabilità “permanente” che accompagna la persona nella sua vita: il bambino diventa un adulto con disturbo dello spettro autistico, ma con la possibilità di imparare nuove abilità che possono essere utilizzate nei vari ambiti di vita.

Le raccomandazioni internazionali si fondano sempre su tre caratteristiche: ogni approccio deve essere precoce, curriculare e intensivo. L’intervento riabilitativo ed educativo deve avvenire entro i primi anni di vita, considerando che l’età in cui si fa diagnosi è all’incirca intorno ai due anni.

Quando parliamo di disturbo dello spettro autistico, la prognosi è fortemente condizionata dal grado di funzionamento cognitivo, che a tutt’oggi sembra essere l’indicatore più importante rispetto allo sviluppo futuro.

Proprio perché il bambino con disturbo dello spettro autistico legge il mondo reale in modo peculiare, occorre conoscerlo in tutte le sue caratteristiche per intervenire sui sintomi e sul potenziamento delle abilità promuovendo autonomia ed apprendimenti.

La situazione in Italia

1 su 77

Si stima che 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico

4 volte in più

Il disturbo dello spettro autistico prevale nei maschi, 4 volte in più rispetto alle femmine

Com’è il sistema di cura del disturbo dello spettro autistico in Lombardia?

Anche se la Lombardia risulta essere all’avanguardia per quanto riguarda la presa in carico di un bambino con disturbo dello spettro autistico, rimangono aperte alcune problematiche – dai ritardi nella diagnosi fino alla presa in carico non tempestiva – che rischiano di rendere il percorso riabilitativo dei bambini con disturbo dello spettro autistico meno efficace e di affaticare il loro nucleo famigliare.  

Perché il centro Le piccole case?

Proprio per intervenire con tempestività, L’abilità ha scelto di mettere la sua esperienza di 25 anni nell’ambito socio-sanitario ed educativo, al servizio dei bambini con disturbo dello spettro autistico. Il centro non solo si occuperà di iniziare un percorso per ogni bambino, subito dopo la diagnosi, ma interverrà con un coordinamento capillare interfacciandosi con tutti gli ambiti di frequentazione del bambino, grazie ad un intervento a 360 gradi.

Per un bambino con autismo è necessario avere spazi adeguatamente attrezzati per favorire lo sviluppo del corpo e della relazione nel gioco e nel movimento.

Per questo nel centro Le piccole case sono previste attività motorie e di rilassamento per aiutare a costruire una percezione del corpo armonica e positiva.

Per un bambino con autismo è necessario che la famiglia possa contare sul supporto di operatori esperti in collegamento tra loro.

Per questo nel centro Le piccole case si dedicano molte ore alla preparazione e alla programmazione delle attività, agli incontri con i genitori, con gli insegnanti, i servizi socio-sanitari per un confronto continuo sugli obiettivi e sulla quotidianità.